La trasformazione in arte calligrafica della scrittura, che è nata originariamente per una funzione pratica, è un fenomeno soltanto cinese. Le variegate manifestazioni dei caratteri che comprendono in una sola entità forma, suono e significato, caratterizzate dall’espressività personale trasmessa attraverso l’uso del pennello, hanno fatto sì che la calligrafia cinese si distinguesse dalla relativamente monotona linearità delle scritture alfabetiche.
Nascita e sviluppo dei caratteri cinesi
La nascita di qualsiasi sistema di scrittura è legata a esigenze pratiche, ed è la manifestazione di ogni civiltà evoluta. La scrittura cinese inizia con una matrice pittografica, che, secondo la tradizione “prendeva spunto dal corpo umano e dalle cose attorno ad esso”. Essa poi gradualmente si è incamminata verso una dimensione ideografica e astratta, attraversando due grandi fasi, quella delle grafie antiche (scrittura sugli ossi oracolari, scrittura su bronzi, iscrizioni sui tamburi di pietra, zhuan minore), e quella delle grafie moderne, successive all’evoluzione della scrittura cancelleresca (cancelleresca antica, cancelleresca Han, corsivo zhang, corsivo tradizionale, semi-corsivo, grafia standard), giungendo alla piena maturazione grafica tra le dinastie Han e Jin.
Le grafie zhuan, cancelleresca, corsiva, semi-corsiva e standard rappresentano delle configurazioni dei caratteri che hanno avuto, almeno durante un certo contesto storico, una prevalenza o un abbandono nell’applicazione pratica, e rappresentano certamente lo spirito del tempo che le aveva prodotte. Tuttavia, sin dall’origine della scrittura cinese si notò che l’atto dello scrivere nella vita quotidiana racchiudeva in sé anche delle possibilità estetiche. Pertanto, nonostante alcune forme di scrittura abbiano perso del tutto la loro funzione pratica, esse sono altresì mantenute nella vita dei “calligrafi”. E proprio al giorno d’oggi, dopo che la calligrafia è diventata una pura forma d’arte, le varie tipologie grafiche dei caratteri cinesi sono ancora più marcatamente al servizio dell’espressività di ogni calligrafo, che ne fa uso liberamente senza dover sottostare alle esigenze linguistiche che invece le regolavano nelle epoche passate.
Le applicazioni della calligrafia e il suo valore estetico
Nella Cina antica la scrittura è sempre andata di pari passo con la ricerca della bellezza estetica. Sebbene essa abbia subito l’influenza dei rigidi parametri di ammissione agli esami imperiali (prestanza fisica, abilità oratoria, destrezza calligrafica e capacità di giudizio), una volta che l’uomo ha oggetivizzato il processo di affermazione e consapevolezza della forza della propria natura, arricchendo la complessità dell’atto scrittorio, nel semplificare, raffinare e approfondire le sue tecniche, una persona vera può scoprire sé stesso soltanto tramite la ricerca estetica. Partendo dai sei procedimenti di creazione dei caratteri cinesi (pittografia, indicazione fattuale, combinazione di forma e suono, aggregazione di senso, prestito grafico e slittamento lessicale) fino al moltiplicarsi dei caratteri per esigenze di comunicazione, la struttura dei caratteri è andata arricchendosi di innumerevoli possibilità grafiche che hanno di fatto allontanato del tutto la scrittura cinese dalle relativamente monotone delle lettere dell’alfabeto. Grazie alle diverse configurazioni che i caratteri possono assumere, inoltre, la scrittura cinese ha ulteriormente superato in possibilità artistiche le forme di scrittura alfabetiche. Per giunta, l’essenziale strumento scrittorio della calligrafia, il pennello, che grazie alla sua morbidezza è capace di dimostrare efficacemente le forme, le qualità, le dinamiche e le strutture delle linee, ha fatto sì che la dimensione temporale dei tratti e quella spaziale dell’aggregato strutturale dei caratteri, con la variazione della velocità e la dinamicità dei gesti, manifestino ritmo e melodia, caratteristiche fondamentali anche della musica, dando modo allo scrivente di dare forma alla propria interiorità e ai suoi sentimenti, da cui il principio che “la calligrafia esprime la personalità di chi la pratica”.
Calligrafia ed etica
La scrittura è di per sé un atto estremamente individuale, quindi la grafia di persone diverse per condotta morale, cultura e carattere lascerà il marchio della loro personalità. In special modo la scrittura dei caratteri cinesi trova migliaia e migliaia di diverse espressioni a seconda di chi la scrive, tanto da poter affermare che in un certo senso essa esprime proprio la bellezza dell’individualità. La grazia di Wang Xizhi e di suo figlio Wang Xianzhi, il vigore di Yan Zhenqing e Liu Gongquan, la delicatezza di Zhao Mengfu, l’audacia di Su Dongpo, la robustezza di Huang Tingjian, la disinvoltura di Mi Fu e la solidità di Wang Duo, sono tutte allo stesso modo la sublimazione di un carattere spiccatamente individuale.
Ma proprio quando durante l’atto scrittorio ci si rende conto della bellezza dell’individualità e ci si appresta a sfruttare le forme della scrittura per esprimerla, sopraggiungono le varie limitazioni delle norme, che per la calligrafia cinese derivano dalle opere classiche di varie epoche. Se dunque lo studio dei modelli del passato può sembrare a prima vista soltanto una pratica conservatrice, in realtà è l’unico modo possibile per elevare la qualità morale tenendo conto del controllo della propria personalità.
Lo stile calligrafico si distingue in raffinato e popolaresco, tuttavia l’essenza della cultura tende verso la raffinatezza. Sebbene esista nella storia della calligrafia cinese la cosiddetta “calligrafia popolare”, anche i letterati nella loro pratica hanno cercato di realizzare una certa “classicizzazione”, di conseguenza la calligrafia si sviluppa dal popolaresco verso una elevata eleganza. I capolavori storici dei calligrafi nel passato erano appannaggio della casa imperiale, mentre oggi sono a disposizione di tutti e di fatto rappresentano il modello al quale ispirarsi influenzando le successive generazioni come una via di ricerca della raffinatezza.
La calligrafia al giorno d’oggi è dunque un fenomeno ricco e molteplice, eticamente ed esteticamente consapevole dell’eredità del passato, e nella giusta direzione per un’ulteriore fioritura di questa grande arte.