L’emblema delle Olimpiadi di Pechino “Sigillo Cinese - Pechino danzante”, rappresenta la combinazione delle caratteristiche degli sport e la forma artistica dei sigilli e della calligrafia racchiusa in 5000 anni di storia cinese, che magicamente si trasforma in una forma umana che corre verso il futuro, accogliendo gli sportivi vittoriosi.
Lo stile calligrafico adottato è ripreso da quello delle strisce di bambù della dinastia Han, uno stile i cui singoli tratti e il fascino si fondono e confluiscono perfettamente nella scritta “Beijing 2008”, integrandosi in un tutt’uno con i 5 anelli olimpici con naturalezza e semplicità. Si è condensato il fascino dell’eccellenza della cultura popolare cinese, riflettendo così lo spirito olimpico ed esprimendo la felicità di 1 miliardo e 300 milioni di persone nei confronti della manifestazione ed il caloroso benvenuto agli ospiti provenienti da tutto il mondo, da qui l’arte dei sigilli dello zhuanke si è diffusa ovunque.
La Cina ha una cultura plurimillenaria, può vantare la più grande tradizione legata ai cosiddetti “4 incomparabili”: poesia, calligrafia, pittura e sigilli universalmente riconosciuti. I sigilli possono essere visti come una scena maestosa, mutevole e spettacolare, il cuore, una specie di elisir dei circoli artistici cinesi. Attraverso la successione dinastica e l’eredità dei grandi letterati, lo zhuanke è oggigiorno un’arte vera e propria, gode di un valore artistico e funzionale ben distinto, ricevendo un vastissimo apprezzamento dalle masse.
L’arte dello zhuanke che noi apprezziamo, la percezione da un punto di vista estetico è un sigillo vermiglio pieno di dettagli. Nonostante il sigillo abbia intenti e origini ricchissime, concentra sulla sua superficie la calligrafia, il design, i principi della scuola di pensiero cinesi, riflettendo/dando espressione allo spirito e l’apprezzamento della bellezza, al senso estetico esteso e profondo degli artisti cinesi, irradiando l’anima dell’arte cinese.
Per semplificare la complessità, occorre innanzitutto distinguere lo stile degli antichi caratteri cinesi, la forma dei caratteri della scrittura zhuan, studiare e accarezzare le decorazioni sulle ceramiche, le iscrizioni sui tripodi in bronzo, i mattoni Qin e le antefisse Han, le impronte nell’argilla dei sigilli presenti sulle strisce di bambù, le iscrizioni sulle steli e i sigilli antichi al fine di migliorare la capacità di apprezzamento grazie alla conoscenza, nutrendo l’interesse per l’arte. Perché quando i sigilli sono apparsi, inizialmente non venivano fatti per svago, bensì perché utili.
Dalle testimonianze degli scambi nella dinastia Shang/Yin, per arrivare ai simboli dell’autorità politica nelle epoche Qin e Han, la loro funzione fu essenzialmente pratica. A partire dalle dinastie Tang e Song, i sigilli iniziano a diventare oggetto da collezione entrando nel mondo estetico dell’arte.
Durante i periodi Ming e Qing la struttura del sigillo continua a perfezionarsi nel tempo, ma la scrittura e l’intaglio restano nondimeno lavori separati; l’avvento di Wen Peng nella dinastia Ming porta alla sostituzione della funzione della figura dell’artigiano con quella dell’artista, che si occupa sia della lavorazione della scrittura che dell’intaglio, entrando così di fatto nel mondo della creazione artistica, muovendosi tra poesia, pittura e classici, curando la lavorazione dalla scrittura all’intaglio in modo fluido e diretto; da un punto di vista qualitativo il valore simbolico dell’oggetto da pratico/funzionale si trasforma valore estetico, e da questo momento in poi lo status artistico dello zhuanke entra di diritto nella storia dell’estetica cinese. Si può considerare che la storia dei sigilli sia iniziata con la dinastia Shang/Yin e che il precursore dello studio dei sigilli sia stato Wen Peng, vissuto durante la dinastia Ming.
Dalla presenza di Wen Peng, la sfera artistica cinese abbraccia un nuovo campo di studi, grazie al lavoro di sempre più numerosi zhuankisti. Nella storia dell’arte ci sono innumerevoli fatti che indicano che i saggi sappiano riconoscere e comprendere la bellezza. Una volta assimilati i fondamentali, le basi della capacità di apprezzare le opere dello zhuanke, ci troviamo di fronte a come comprendere in modo profondo l’intento e l’abilità di queste opere.
In virtù dei “4 incomparabili” dell’arte cinese: poesia, calligrafia, pittura e sigilli, si deve quindi ampliare e migliorare la teoria, che non si basa solo sull’esplorazione delle tecniche e delle forme strutturali della superficie dei sigilli, ma che deve altresì includere lo studio delle esperienze, delle forme di apprezzamento di altre forme artistiche, come l’attenta osservazione e l’assimilazione di calligrafia, pittura, scultura, musica, letteratura ecc. Tutto ciò rappresenta lo “studio dello zhuanke”, al fine di migliorare il senso artistico di ognuno, uscire dai confini dell’ordinario per raggiungere lo straordinario, ritornare alla purezza e alla semplicità.
Uscire dall’ordinario nell’apprezzamento dell’arte dei sigilli significa prestare attenzione allo spazio dei sentimenti delle opere, che possono essere la semplicità e l’onestà, la grandezza, oppure la desolazione e la tristezza, il nervosismo, come pure la leggerezza e la libertà.
Occorre essere in grado di osservare l’opera dal suo sviluppo, da piano lento e poi veloce, dall’esterno all’interno, il punto dell’onda che da statica si trasforma in movimento, ciò conduce al sentimento originale. Walter Pater (tra i fondatori del movimento estetico) disse che “Ogni arte aspira costantemente alla condizione della musica”.
Quando le forme dello spazio diventano un ritmo simmetrico e corrispondente alle combinazioni di ruvidezza e eleganza, di ansia e tranquillità, la nostra percezione della bellezza dalla musica muove alla percezione del piacere della decorazione.
Ciò non accende soltanto la passione e il desiderio della percezione visiva, bensì stimola il desiderio dei processi cognitivi, scatenando così la fantasia artistica dell’osservatore.
Questo tipo di opere ha raggiunto un nuovo confine: scegliere l’essenza da un’abbondanza di materiali, di cercare il sigillo al di fuori dal sigillo, seguendo il gusto degli antichi. Il risultato finale è che l’arte dello zhuanke sta percorrendo una riflessione sobria, attraversando le difficoltà cicliche della trasformazione degli stili, in un processo di ritorno alla semplicità e alla purezza.
Intervento estratto dal Forum Internazionale sulla Calligrafia Cinese tenuto nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Firenze, il 18 luglio del 2014, in occasione della seconda edizione della mostra internazionale di calligrafia in caratteri han CARATTERI DA COLLEZIONE.